project
DI OGNUNO
Services
Brand Identity, Brand Strategy & Consultancy, Storytelling & Copywriting, Visual Identity
Lo spazio necessario per diverse esigenze di accessibilità. Siamo stati a Hospitality a Riva del Garda, la fiera italiana B2B dedicata al settore dell'ospitalità e della ristorazione. Ci siamo stati con DI OGNUNO esplorando Neuroscienze, Environmental Design, Olfactive Design, Architettura, Lightning Design, Acoustic Design.
Prima di spiegare il progetto, è importante dire una cosa: abbiamo dimenticato tutto ciò che sapevamo per diventare nuovi progettisti, con nuove consapevolezze, nuove conoscenze e un nuovo modo di lavorare. La sfida era impegnativa: indagare il tema dell’inclusività attraverso gli spazi della reception. Dimostrare come ogni disabilità possa diventare abilità spaziale attraverso una progettazione inclusiva per rispondere in maniera concreta a diverse esigenze di accessibilità.
Architetti, visual designer, content designer e tanti fogli bianchi. Abbiamo pensato al cielo in una stanza di Gino Paoli, alle definizioni della Treccani, a delle tende bianche, ai font più moderni, ai colori più accattivanti…poi abbiamo capito, abbiamo studiato le regole del Universal Design, ci siamo messi nelle esigenze degli altri ed è nato DI OGNUNO.
Il progetto pluriennale, un progetto collettivo di Riva del Garda Fierecongressi, Village for All e Lombardini22, che racconta il design for all destinato all’industria alberghiera ed extra alberghiera. Siamo partiti con la Reception di Ognuno, uno stand esperienziale progettato con 3 stanze che raccontano 3 diverse esigenze dell’accessibilità per: disabilità sensoriale visiva, disabilità fisiche e motorie, disabilità sensoriale uditiva e disabilità cognitive.
Vedere il buio, muovere lo spazio, ascoltare il silenzio. Abbiamo detto che vogliamo risolvere il paradosso dell'accoglienza, per questo abbiamo proposto una comunicazione che faccia lo stesso perché l’uso delle parole e la comprensione profonda del loro significato generano nuovi paradigmi, nuove visioni e un nuovo modo di relazionarsi con la realtà. Poi abbiamo creato forme curvilinee, disegnate per parlare attraverso un blu profondo.
Questo non è design, è design for all. Le linee rispettano i principi neuroscientifici e accolgono le esigenze delle persone con disabilità cognitive, migliorando la loro percezione dello spazio. Il blu profondo trasmette calma e inclusività, rendendo l'ambiente accogliente per tutti.
E dal blu è nata l'idea della nuvola, un abbraccio morbido al tatto che avvolge non solo l'involucro architettonico, ma soprattutto le persone facendoli sentire parte integrante del progetto. "E se fosse" è stata la leva di comunicazione destinata a tutte le persone che sono passate vicino al padiglione. È stata un’esortazione, un invito a sognare e immaginare.
A livello concettuale, ha rappresentato una declinazione del tempo imperfetto, che grazie alla progettazione inclusiva, è diventato un tempo di tutti. ha invitato a vedere oltre il presente, a scoprire un mondo dove l'inclusività non è solo un ideale, ma una realtà soprattutto necessaria.
E se fosse di ognuno... è sicuramente anche tuo.